mercoledì 27 agosto 2008

Il Ponte: la scelta del nome

Con la nascita dell'Associazione si pose, naturalmente, la necessità di scegliere il nome.

Vi furono diverse ipotesi e interpretazioni, ma alla fine prevalse la scelta di un nome che sottolineasse la necessità di collegamento della essenza umana con il cosmo spirituale. Nell'opera di Rudolf Steiner questa immagine ricorre innumerevoli volte, così come numerose volte ricorre il nome che più facilmente la esprime: "ponte".

Nella prima delle "Massime antroposofiche", pur senza citare questo nome, si evidenzia questa realtà: "L'antroposofia è una via della conoscenza che vorrebbe condurre lo spirituale che è nell'uomo allo spirituale che è nell'universo. (...)".

Dunque un ponte che unisca l'uomo e la sua realtà microcosmica al mondo spirituale e alla sua realtà macrocosmica.

La stessa scelta del logo (sia nella prima versione che in quella attuale) voleva esprimere tutto questo: un elemento d'arco (il ponte) con doppia cuspide, che esprimesse (come facevano le due cupole del Goetheanum) questo legame tra il microcosmo umano e il macrocosmo spirituale.

Queste immagini e queste idee sono state espresse con grande nitidezza da Sergej Prokofieff nel suo libro "Il corso dell'anno come via di iniziazione all'esperienza dell'entità del Cristo" - edizioni Arcobaleno, Oriago di Mira (Venezia) 1996:

"...ai giorni nostri si verifica un doppio movimento: dall'alto e dal basso. Dall'alto discende Michele che (...) si protende per afferrare l'intelligenza umana (...). Dal basso invece l'umanità attua una progressiva spiritualizzazione dell'intelligenza e una vivificazione del pensiero. Questo si avvera nella misura in cui ogni singolo uomo si appropria della scienza dello spirito, però non in modo teorico, bensì in modo tale per cui essa divenga per l'anima un nutrimento vitale, un'atmosfera in cui l'anima possa costantemente vivere e respirare.
(...) questo doppio movimento (...) costituisce il timbro fondamentale della nostra epoca (...): dare inizio al lavoro di spiritualizzazione dell'intelligenza umana divenuta materiale che, essendo affondata nelle tenebre dell'esistenza umana, (...) implora la nuova comunione con la sfera cosmica di Michele.
Così nella nuova epoca di Michele deve crearsi un ponte tra il mondo degli Dei e l'umanità (...). Rudolf Steiner dice: 'La scienza che, come scienza dello spirito ad orientamento antroposofico, torna a spiritualizzare il concetto di spazio, a renderlo soprasensibile, muove dal basso per afferrare le mani di Michele protese dall'alto. In questo modo può essere costruito un ponte tra gli Dei e gli uomini'. (...) In che cosa consiste la costruzione di questo ponte? (...) la conoscenza spirituale deve essere sperimentata dall'anima in modo talmente intenso che i pensieri universali che essa contiene, accolti dapprima dal capo possano trovare la via del cuore per divenire pensieri viventi."