giovedì 28 settembre 2017

29 Settembre San Michele Arcangelo


Per l’era di Michele
Dobbiamo sradicare dall’anima
tutta la paura e il timore
di ciò che il futuro può portare all’uomo.

Dobbiamo acquisire serenità
in tutti i sentimenti e le sensazioni
rispetto al futuro.

Dobbiamo guardare in avanti
con assoluta equanimità verso tutto ciò che può venire
e dobbiamo pensare che tutto quello che verrà
ci sarà dato da una direzione del mondo
piena di sapienza.

E' questo che dobbiamo imparare in questa era:
a saper vivere in assoluta fiducia, senza alcuna sicurezza nell’esistenza;
a saper vivere nella fiducia
nell’aiuto sempre presente del mondo spirituale.

In verità nulla avrà valore altrimenti.
Discipliniamo la nostra volontà
e cerchiamo il risveglio interiore
tutte le mattine e le sere.

O Michele, io mi raccomando alla tua guida con tutta la forza del cuore,
così che questo giorno possa diventare l'immagine della tua volontà di porre ordine neldestino.

(Parole di Rudolf Steiner, da appunti di un diretto discepolo: F.W. Zeylmans van Emichoven)

giovedì 21 settembre 2017

Lettura di San Michele

Venerdì 29 Settembre alle ore 18.00

Loc. Val del Melo


Programma Attività anno 2017 - 2018


           IL PIL PROCESSO TERAPEUTICO DELLE BEATITUDINI  

      percorso artistico-conoscitivo attraverso la Scienza dello Spirito 

di Rudolf Steiner con la pittura a acquarello 
                                         a cura di Daniela D’Alessandro
                        artista e arte terapeuta a indirizzo antroposofico

Ci dice Rudolf Steiner che gli uomini del nostro tempo devono imparare ad

elevarsi per comprendere nuovamente da sé, da un più alto punto di vista

spirituale, e cioè con piena coscienza dell’Io, l’essere del Cristo.

Il Sermone della montagna (Matteo, 5,1) non è una dottrina né un simbolo, ma il

fluire dell’impulso del Cristo, è un’azione spirituale tramite la Parola.

Il sermone è diretto all’Io dell’uomo. Accogliendo l’impulso del Cristo, l’Io

 diventa operante per tutti e nove gli arti dell’essere umano. Infatti ogni

beatitudine si riferisce a uno di essi.

L’insegnamento del Sermone è quello di cercare nel nucleo più profondo del

proprio essere il legame con i regni divino-spirituali. L’uomo ha il grande

compito di divenire consapevole della propria umanità, cioè di imparare ad

essere davvero “uomo” (“Non io, ma il Cristo in me”, Paolo “Ai Galati”).