sabato 20 giugno 2009

L'euritmia a Palazzo Appiani

La mattina del 20 giugno si è svolto, nella bella sala all'ultimo piano del Palazzo Appiani, con la splendida vista sul canale e sull'Elba, l'annunciato incontro di Euritmia.
.
Si è creato un gruppo diviso a metà tra quanti facevano Euritmia per la prima volta e quanti, invece, ne avevano già esperienza. Grazie all'impegno e alle qualità della nostra euritmista non è stato difficile trovare un'armonia di gruppo, che è sembrata a tutti semplice e naturale.
.
Ci auguriamo che questa esperienza possa originare un futuro per l'Euritmia qui da noi con incontri regolari e maturazione reciproca.
.
.
Riportiamo alcuni pensieri sull'Euritmia che ci sono stati lasciati dalla nostra insegnante:
"Oggi sempre più persone cercano un cammino spirituale attraverso il movimento, e incontrano antiche e pregevoli pratiche orientali come yoga, tai-chi, qi-gong e altre.
Siamo lieti di poter proporre, grazie a Rudolf Steiner che ne ha posto le basi nel secolo scorso, anche un percorso nato per il moderno uomo europeo che, pur nel volersi aprire ad altre culture per realizzare la dimensione universale dello spirito, ha comunque più familiarità con il linguaggio della propria tradizione cristiano-mediterranea.
Nell'Euritmia la pratica del movimento diventa un percorso di autoeducazione che coinvolge l'intero essere umano - costituito da corpo, anima e spirito - armonizzando le sue facoltà di pensiero, di sentimento e di volontà. Sviluppa inoltre in modo specifico la consapevolezza delle forze vitali-eteriche che pervadono l'uomo e il mondo circostante.
La nostra Terra è sempre più avvolta da una fitta rete tecnologica, satellitare ed elettromagnetica, che rischia di isolarla dal cosmo di cui facciamo invece parte, inseriti in un più ampio e meraviglioso organismo vivente.
I gesti archetipici introdotti dalla percezione chiaroveggente di Rudolf Steiner ci offrono la possibilità di ritrovare coscientemente il contatto con le correnti vitali che circolano fra cielo e terra e di risvegliare, armonizzandolo, quel respiro interiore che viene sempre più soffocato dalle quotidiane aritmie delle nostre condizioni di vita.
I gesti euritmici possono agire come chiavi per aprire delicatamente le finestre della nostra percezione su una nuova dimensione, ancora assopita in noi, che è poi quella che ci appartiene più intimamente e profondamente, restituendoci forze nuove che potranno trasformare positivamente anche la nostra vita quotidiana."
.